Questo articolo è estratto dal The Rat Press di giugno 2017, per una migliore esperienza di lettura vi consigliamo di leggerlo da lì :)
L’arrivo del caldo mette sempre in crisi noi proprietari di ratti, che come ben sappiamo non tollerano le temperature estreme, tanto da arrivare a soffrire addirittura di colpo di calore quando il loro piccolo organismo non riesce a contrastare efficacemente la temperatura ambientale.
I ratti infatti non possono sudare come noi e fanno fatica a disperdere l’eccesso di calore. Quando la colonna di mercurio supera i 30°C iniziano a sentire davvero caldo, e 40°C potrebbero essere fatali. E’ bene quindi adottare una serie di accorgimenti, di particolare importanza per gli individui anziani, malati (ad es in caso di patologie respiratorie e/o cardiache), o di particolari varietà (ratti nudi, oppure Manx/tailless). Continua a leggere→
Questa è una mini guida sulla pulizia della gabbia, per rendere migliore la convivenza con i nostri piccoli amici 🙂
Infatti senza alcuni accorgimenti o con piccoli errori di gestione i ratti possono assumere un odore sgradevole, cosa che in condizioni naturali è assolutamente evitabile; vediamo allora quali sono le cause più frequenti di cattivo odore dei ratti e/o della gabbia. Continua a leggere→
Andiamo a parlare delle malattie più frequenti, ordinate per apparato per maggiore chiarezza.
Apparato tegumentario
Ectoparassitidi varie specie, molto frequenti gli acari, che causano grattamento, autotraumatismo con presenza di croste, o le tipiche lesioni bollose su orecchie e coda.
Dermatite ulcerativa causata da S. aureus, come conseguenza dell’autotraumatismo dovuto a ectoparassiti. Ringtail, tipico dei rattini di 2-19 giorni e causata da scarsa umidità ambientale (meno del 40%), consiste nella necrosi della parte terminale della coda a causa della formazione di un anello fibroso che compromette la vascolarizzazione.
Il fibroadenoma della ghiandola mammaria è il più comune tumore sottocutaneo nel ratto: il tessuto mammario nei ratti è molto esteso, e i tumori possono apparire ovunque dal collo all’inguine, ventralmente ma anche in certa misura lateralmente (v. disegno). Questi tumori possono raggiungere i 10 cm di diametro e possono insorgere in maschi e femmine [i maschi non hanno capezzoli ma hanno tessuto mammario!], sebbene nelle femmine l’incidenza sia maggiore, e in alcuni studi rasenti l’80%. La ricorrenza del fibroadenoma è alta e spesso sono necessarie più chirurgie consecutive; nonostante il fibroadenoma non causi metastasi, la morte è spesso causata dalla grandezza del tumore, che impedisce il movimento, si ulcera e infetta.
L’adenocarcinoma (tumore maligno) rappresenta il 10% dei tumori mammari nei ratti. La frequenza del tumore mammario cala significativamente nelle ratte sterilizzate (come pure altre patologie legate all’apparato riproduttore e tumori ipofisari).
Il disegno mostra l’estensione del tessuto mammario nei ratti. (Foto dal web)
Uno degli studi che dimostra l’incidenza molto minore di tumori mammari e ipofisari nelle ratte sterilizzate, rispetto alle ratte non sterilizzate
Apparato digestivo
Il virus della sialodacrioadenite, un coronavirus molto contagioso, causa infiammazione e edema delle ghiandole salivari cervicali, infiammazione delle ghiandole lacrimali, con iniziale rinite, gonfiore dei linfonodi cervicali e lesioni oculari.
Apparato respiratorio
I problemi respiratori causati da agenti infettivi sono la patologia più comune nei ratti. Sono tre i patogeni respiratori più frequenti, Mycoplasma pulmonis, Streptococcus pneumoniae, e Corynebacterium kutsheri. Altri microorganismi minori, meno problematici, possono però concorrere sinergicamente come copatogeni a causare le due sindromi cliniche principali: la malattia respiratoria cronica (chronic respiratory disease, CDR) e la polmonite batterica.
La CDR, anche chiamata micoplasmosi respiratoria murina (murine respiratory mycoplasmosis, MRM), è un’infezione respiratoria multi-fattoriale, il cui maggiore componente è M. pulmonis. La maggioranza dei ratti risultano positivi a M. pulmonis, i segni clinici sono molto variabili, in molti casi sono inesistenti, in altri ci possono essere starnuti, scolo nasale, porfirina, rantoli, polipnea, perdita di peso, pelo arruffato, head-tilt, ecc. La severità della patologia aumenta generalmente con l’età dell’animale e in caso sussistano fattori di stress.
La polmonite batterica è quasi sempre sostenuta da S. pneumoniae, ma raramente è l’unico patogeno coinvolto.
Infezioni da C. kutsheri, rare, possono risultare in polmoniti, ma solo in concomitanza di debilitazione o immunosoppressione (nei ratti l’immunosoppressione può risultare da diabete, neoplasie, terapie cortisoniche o deficienze alimentari; l’immunodeficienza è genetica nei ratti nudi).
Apparato urinario
I ratti anziani soffrono molto spesso di insufficienza renale cronica, per cui sono consigliabili analisi del sangue di controllo negli animali di una certa età, per iniziare terapie di supporto agli stadi iniziali della malattia. La nefrosi cronica progressiva è la patologia causata dall’età più conosciuta nei ratti, e si riscontra più precocemente e in forma più severa nei maschi rispetto alle femmine. L’aspetto dell’alimentazione è particolarmente importante per la progressione della malattia, diete ipoproteiche (4-7%) e ipocaloriche riducono l’incidenza e la gravità della nefrosi.
Apparato muscoloscheletrico e sistema nervoso periferico
I ratti anziani mostrano spesso disfunzioni motorie, paresi e paralisi del posteriore, incontinenza e perdita di peso. Distinguere la causa precisa è difficile, ma la paresi del posteriore è spesso causata da una degenerazione delle radici dei nervi spinali (anche conosciuta come radiculoneuropatia e mielopatia degenerativa). I ratti vanno alloggiati in gabbie spaziose ad un solo piano (grosse conigliere o recinti), su pavimenti morbidi per evitare piaghe e ferite, vanno aiutati nelle pulizie (muso, orecchie, zona perianale e prepuziale) e se necessario anche a mangiare, con cibi morbidi e sostanziosi.
Apparato oculare
Le ghiandole di Harder si trovano dietro il bulbo oculare e secernono varie porfirine che rendono le lacrime rossastre; questa secrezione è assolutamente normale, ma aumenta in caso di stress e malattia, le lacrime si seccano intorno a occhi e narici, formando quel che sembrano croste di sangue. Questa condizione viene chiamata cromodacriorrea, ed è un campanello di allarme che suggerisce di indagare sulle cause di stress, dolore o malessere sottostanti.
BIBLIOGRAFIA: “Ferrets, Rabbits, and Rodents – Clinical Medicine and Surgery”, III edition, K.E.Quesenberry, J.W.Carpenter
I ratti essendo per natura prede non danno segni espliciti di malessere fino a che la patologia non raggiunge uno stadio grave, è importante quindi controllare spesso i nostri ratti per accorgerci tempestivamente di eventuali anomalie ed affrontarle per tempo.
Ogni volta che prendiamo in braccio il nostro ratto è un’opportunità per controllarlo: la conoscenza del suo corpo e del suo comportamento abituale ci aiuterà ad accorgerci di alcuni cambiamenti che richiedano una visita dal veterinario. Non torturiamolo con i controlli tutti i giorni, ma prendiamo l’abitudine di farlo una volta a settimana, in maniera da notare più facilmente eventuali cambiamenti.
Il controllo risulta più facile e meno stressante se il ratto è docile, è quindi consigliabile abituare gradualmente l’animale ad essere maneggiato, toccato in tutto il corpo e messo a pancia in su, così da facilitare anche l’intervento veterinario qualora necessario.
NOTA: Questa scheda vuole essere una guida molto semplificata, ma NON SOSTITUISCE l’intervento di un professionista; un ratto in salute dovrebbe essere sottoposto a visite di controllo almeno ogni sei mesi, con più frequenza nei ratti al di sopra dei 18-24 mesi di età.
Per qualsiasi problema è necessario rivolgersi ad un veterinario esperto in animali esotici o non convenzionali, i ratti hanno un metabolismo molto veloce e anche quello che può sembrare un banale malessere, potrebbe portare a morte in breve tempo.
Quindi se vi trovate in una situazione del genere, non perdete tempo su internet, ma andate subito dal vostro veterinario di fiducia.
Foto dal web
COSA CONTROLLARE:
1. Peso:
La perdita di peso è forse uno dei segnali più importanti che ci possono suggerire uno stato di malessere.
E’ consigliabile pesare i ratti a cadenza regolare, l’ideale una volta a settimana, e tenere un’agenda sulla quale annotare le variazioni di peso, in maniera da monitorarle ed accorgersi tempestivamente di un cambiamento significativo (inteso come 10-20 grammi o più).
2. Respirazione:
Fare attenzione ai suoni diversi dal normale, come rantoli (anche mentre dormono), ticchettii, soffi, starnuti, sussulti. Notare qualsiasi anomalia come una respirazione difficoltosa, profonda e addominale, affanno, bocca aperta, nervosismo o apatia, scarso appetito.
Altri segni di problemi respiratori possono essere: accumulo di porfirina intorno ad occhi e naso, poco appetito, postura incurvata o sdraiata, pelo arruffato.
Un ratto con un’affezione respiratoria ha bisogno di essere visto da un veterinario il prima possibile.
Segni apparentemente respiratori possono essere correlati a problemi cardiaci, più frequentemente in ratti anziani.
Se abbiamo il sospetto che il ratto sia caduto ed in seguito ha iniziato a mostrare difficoltà alla respirazione, correte immediatamente dal veterinario, potrebbe avere riportato un’ernia diaframmatica.
3. Denti:
Denti di lunghezza e colore normali. Foto dal web
Aprire lievemente la bocca per guardare denti e gengive, notare se i denti sono integri e ben allineati (soprattutto dopo una caduta!), se le gengive sono normali e rosee oppure gonfie, pallide o cianotiche, se c’è rossore, pus o cattivo odore. Gli incisivi non devono essere troppo lunghi (quelli inferiori sono fisiologicamente più lunghi dei superiori) e non devono andare a ledere il labbro, le guance o le gengive opposte. Il ratto non deve sbavare.
Le infezioni orali possono essere gravi e necessitano di un intervento medico per essere risolte.
4. Occhi:
Gli occhi dovrebbero essere puliti, limpidi, brillanti e senza secrezioni. Non dovrebbero presentare opacità o ulcerazioni.
Occhi sporgenti possono essere indicativi del virus della Sialodacrioadenite, tumori o ascessi retrobulbari.
Le secrezioni rossastre di porfirina sono normali fintantoché il ratto è in grado di pulirle da solo, mentre invece un loro accumulo è sintomo di stress e/o malattia generica.
Accumulo di porfirina intorno ad un occhio, foto dal web
5. Orecchie:
Controllare le orecchie per verificare che non ci siano secrezioni, masse anomale o odori inusuali. Fare particolare attenzione alla posizione della testa, se questa è mantenuta ruotata da un lato (head-tilt), potrebbe significare un problema all’orecchio. In tal caso andare da un veterinario il prima possibile.
6. Ferite:
Controllare tutto il corpo del ratto per verificare che non ci siano sanguinamenti, tagli, morsi o ematomi.
7. Coda e piedi:
Controllare per verificare che non ci siano ferite o lesioni bollose rossastre sotto i piedi, segno di pododermatite.
Osservare la pelle di queste zone, che deve essere rosea, non pallida né cianotica.
8. Movimento:
Far uscire il ratto dalla gabbia e guardarlo mentre cammina. Fare attenzione a tremori, scatti, zoppie, movimenti in circolo, testa ruotata (head-tilt) o debolezza degli arti posteriori. Verificare che la prensione dell’alimento con le mani sia normale.
IMPORTANTE: Può capitare, specialmente nei ratti con occhi rossi, che facciano un movimento ripetuto di ondeggiamento laterale della testa, soprattutto quando guardano qualcosa o soppesano una situazione: questo non deve essere confuso con un tic o un problema neurologico, ma è dovuto ad un tentativo di messa a fuoco di questi ratti con una vista piuttosto scarsa.
Verificare la postura generale e il livello di attività. Un ratto con una postura incurvata o letargico probabilmente non si sente bene e/o ha dolore.
9. Corpo:
Tina, con un grosso tumore mammario nella zona ventrale destra
Massaggiare accuratamente il corpo del ratto con le dita per notare eventuali noduli, rigonfiamenti, o zone più sensibili, che potrebbero indicare una crescita anomala di tessuto e dolore. Nelle femmine non sterilizzate prestare particolare attenzione alla zona ventrale e dei fianchi in corrispondenza delle mammelle, molto soggette allo sviluppo di tumori.
10. Pelle e pelo:
Osservare il comportamento del ratto per notare se si gratta eccessivamente e se sono presenti zone alopeciche, che possono indicare infezioni parassitarie/fungine, carenze alimentari, problemi endocrinologici.
Controllare la presenza di croste, forfora e parassiti sul mantello o sulla pelle, pidocchi e pulci sono facilmente visibili, gli acari no, ma spesso si possono notare caratteristiche croste intorno al collo e bollicine su orecchie e coda.
NOTA: Nei maschi adulti non castrati si può notare una produzione eccessiva di sebo nella zona del dorso (molto evidente sul mantello bianco, che ingiallisce e appare unto) e sulla coda, non bisogna lavare spesso l’animale perchè si rischia di peggiorare la situazione, un integratore alimentare per cute e pelo secondo il parere del vostro veterinario potrebbe aiutare; rivedere anche la dieta, in particolare la percentuale di proteine fornita.
11. Zona genitale:
Femmine: esaminare l’apertura della vagina per notare eventuali secrezioni o sangue (le ratte NON hanno le mestruazioni!) o masse sporgenti. In una ratta non gravida questi possono essere i segni di un’infezione uterina, cisti o tumori.
Maschi: esaminare il pene per notare eventuali secrezioni e arrossamenti, gonfiore e colore anomalo.
In entrambi i sessi la zona genitale e perianale non deve mai essere bagnata, in tal caso potrebbe esserci un problema urinario o una dissenteria molto grave.
12. Idratazione:
Si può effettuare uno specifico test per controllare lo stato di idratazione dell’animale: pizzicare con pollice e indice un lembo di cute sulla zona del dorso in prossimità delle scapole e tirare gentilmente verso l’alto: lasciando andare, la pelle dovrà tornare quasi immediatamente nella sua normale posizione. Se invece tarda a riposizionarsi, anche se per pochi secondi, il ratto è disidratato.
13. Temperatura:
Abituarsi a “sentire” al tatto la temperatura normale del corpo del ratto, così da poter riconoscere quando è molto freddo o molto caldo. Le zampine fredde possono essere normali se il ratto ha camminato sul pavimento, ma se è apatico e depresso sono un segnale allarmante, provvedete a metterlo al caldo e chiamare subito il medico.
NOTA: Non misurare a casa la temperatura rettale come in altri animali, per non provocare ferite e lacerazioni della mucosa intestinale, con conseguenze anche gravi.
Ecco una checklist stampabile, per avere queste informazioni sempre a portata di mano:
Clicca su questo link per visualizzare l’immagine sottostante in modalità interattiva: https://view.genial.ly/60a29827c4c3670d3c470f2f/interactive-image-check-up-settimanale
Questo sarà un articolo un po’ insolito, dato che raramente parliamo di genetica e varietà; non perché non ci piacciano, ma perché ci sono molti altri siti più specifici, e la differenza tra i vari colori e marking non è al centro dei nostri obiettivi di informazione.
Vogliamo però parlarvi dei ratti nudi, altrimenti chiamati Hairless, True Hairless, Very True Hairless (no, questo l’abbiamo inventato 😛 ), Fuzzy, ecc. Continua a leggere→
Questo è un articolo complesso da scrivere perché tratta un argomento piuttosto articolato, inevitabilmente quindi c’è bisogno di dilungarsi su dei punti fondamentali, per quanto cercheremo di restare più sintetici possibile!
Perchè scoraggiamo le persone dal comprare ratti da pasto?
In molti ci contattate segnalandoci questo o quel negozio che vende ratti da pasto a pochi euro, chiedendoci di aiutarvi a comprarli e a trovare loro famiglia.
La triste realtà dei ratti feeder è purtroppo un problema che non può essere affrontato in questo modo, non comprandoli. Continua a leggere→
La socializzazione con l’uomo, altro argomento molto vasto che cercheremo di sintetizzare e generalizzare, fermo restando che ogni ratto è a sè, ha il suo carattere, le sue inclinazioni e il suo personale pacchetto di esperienze, date in larga misura da ciò che ha potuto conoscere dalle primissime settimane di vita fino a completo svezzamento e da lì fino al momento dell’adozione.Continua a leggere→
Scriviamo questo articolo non tanto per incoraggiare la riproduzione dei ratti, ma per dare informazioni di base a chi, per un motivo o per un altro, si trova a doversi occupare di una ratta con cuccioli.
Praticamente tutti i cuccioli che trovate in adozione provengono da privati che hanno comprato in negozio una femmina, a loro insaputa gravida (oppure un maschio, che tanto maschio evidentemente non era…).
Per alcuni proprietari neofiti spesso è difficile accorgersi per tempo della gravidanza, e spesso semplicemente si svegliano una mattina trovando in gabbia una sorpresa!
È quindi necessario sapere come comportarsi per farli crescere al meglio, e soprattutto per far sì che vengano socializzati adeguatamente con l’uomo.
L’inserimento di un nuovo ratto in una colonia preformata, o anche far conoscere due ratti che non si sono mai visti tra di loro (specie se maschi adulti), è un processo da non sottovalutare e va eseguito con la massima consapevolezza e pazienza. Continua a leggere→