Toxoplasmosi

TOXOPLASMOSI

toxoplasma

Non è infrequente che si presentino a noi casi di ratti che vengono ceduti nel momento in cui la proprietaria scopre di essere incinta e negativa al test per la toxoplasmosi. Dato che è assolutamente assurdo dare via i propri ratti domestici (ma anche altri animali) per un rischio praticamente inesistente, ci troviamo qui a spiegarvi perchè non c’è bisogno di temere nè di allontanare i vostri compagni pelosi durante la gravidanza.
Il perchè il vostro ginecologo invece vi abbia fatto terrorismo psicologico dipingendo i vostri pets come i messaggeri di Satana non possiamo spiegarvelo, non c’è un modo “politicamente corretto” per farlo. 🙂

Cominciamo allora!

La toxoplasmosi è una malattia causata da un protozoo parassita, Toxoplasma gondii.

Per capire meglio che cosa fa e quali sono i reali rischi per l’uomo, è necessario conoscere il suo ciclo biologico, che andremo di seguito a spiegare in maniera semplificata (e lievemente ironica, ma assolutamente veritiera).

Toxoplasma ha come ospite definitivo il gatto, che nel momento in cui si infesta va ad eliminare con le feci le oocisti del parassita (le uova, per intenderci), che non sono immediatamente infettanti.
L’eliminazione dura per un periodo limitato, circa un paio di settimane, dopodiché il gatto sviluppa degli anticorpi e diventa immune, motivo per cui non li eliminerà più nella sua vita, a meno di particolari eccezioni (malattie, sistema immunitario compromesso…).

Dicevamo che queste uova appena eliminate non sono infettanti, per nessuno motivo. Hanno infatti bisogno di un periodo minimo di 24 ore o più (dipende da fattori ambientali quali temperatura e umidità) per sporulare, ossia maturare e diventare infettanti. Quando queste oocisti mature vengono ingerite, producono l’infestazione nell’organismo ospite.

Quindi come facciamo a prendere la toxoplasmosi dal gatto?

Sono necessari tre elementi contemporaneamente:

  1. che il gatto sia nella breve fase eliminatoria del parassita,
  2. che lasciamo la lettiera sporca di feci per più di 24 ore di seguito,
  3. e che dopo averla pulita, ammettendo di venire a contatto diretto con le feci del gatto, non ci laviamo bene le mani e le portiamo alla bocca, ingerendo così le oocisti mature.

Sì, avete capito bene, dovete MANGIARE LA CACCA del vostro gatto!
Non è uno scherzo, studi epidemiologici hanno infatti evidenziato come la possibilità di prendere la toxoplasmosi tramite il gatto di casa sia notevolmente bassa in confronto alla possibilità di prenderla mangiando verdure crude poco lavate provenienti da terreni infestati, oppure di prenderla tramite il consumo di carne cruda o poco cotta.

Torniamo al ciclo biologico: il nostro gatto ha eliminato le oocisti nell’ambiente, queste sono maturate e sono state poi ingerite dal nostro ratto.
Che cosa succede? Il ratto non è l’ospite definitivo di Toxoplasma, ma si definisce ospite intermedio; in questa specie (e in tutte le altre diverse dal gatto, l’unico ospite definitivo), il parassita ha una localizzazione diversa, non va nell’intestino per produrre oocisti, ma si insinua invece nei tessuti dell’animale, incistandosi.
La natura ha voluto questo perché il ratto, cacciato e mangiato dal gatto, potesse poi trasmettere il parassita al suo ospite definitivo, il gatto appunto.
Quindi come facciamo a prendere la toxoplamosi dai nostri ratti?
Innanzitutto è necessario che i ratti abbiano la toxoplasmosi. Questo è difficile nei ratti domestici, ma ci sono delle occasioni in cui possono prenderla, in effetti le stesse in cui possiamo prenderla noi: mangiando verdure infette non lavate e mangiando carne infetta cruda o poco cotta. Considerato però quante donne risultino negative ai test per la toxoplasmosi, è facile intuire che neanche nel ratto sia tanto frequente, a meno di non dargli da mangiare cibi di una qualità igienica inferiore ai nostri (verdure non lavate, carne cotta male, ecc).
Che cosa succede se i nostri ratti hanno la toxoplasmosi?
Assolutamente nulla, a meno che non decidiate di mangiarli, e sbagliando anche la cottura!
I ratti infatti non eliminano il parassita nell’ambiente con le feci, MAI, ma lo “conservano” nei loro tessuti, nella carne; l’unico modo per prendere la toxoplasmosi da un ratto (o da un altro animale diverso dal gatto, cane compreso), è MANGIARLO!!

Che cosa fare in caso di gravidanza?
La toxoplasmosi è una parassitosi pericolosa soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, poiché può causare aborto e danni permanenti al feto.
Che cosa dobbiamo fare con i nostri animali allora, allontanarli?
Assolutamente no!

Se abbiamo gatti basta cambiare la lettiera tutti i giorni (non far passare quindi più di 24h), indossando dei guanti e/o lavandosi subito dopo le mani. Oppure farla pulire al partner, bella scusa che avrete per 9 mesi! 🙂
Inoltre studi di settore indicano che le coccole al gatto e le fusa a profusione di questo siano un ottimo vaccino contro la toxoplasmosi, quindi non vi limitate! 

Se invece abbiamo ratti, cani, conigli, petauri dello zucchero, lama peruviani, tenrec del madagascar, ecc… Non dovete fare assolutamente nulla, se non godervi la loro stupenda compagnia 

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Illustrazione del ciclo biologico di T.gondii

Bibliografia: Taylor, Coop, Wall, “Parassitologia e Malattie Parassitarie degli Animali”, EMSI 2010

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