Comprare non è salvare

shop3Perchè scoraggiamo le persone dal comprare ratti da pasto?
In molti ci contattate segnalandoci questo o quel negozio che vende ratti da pasto a pochi euro, chiedendoci di aiutarvi a comprarli e a trovare loro famiglia.
La triste realtà dei ratti feeder è purtroppo un problema che non può essere affrontato in questo modo, non comprandoli.

Pensateci bene: perchè un negoziante decide di tenere in negozio dei ratti da vendere come pasto per rettili? Semplice, perché ha clienti che richiedono questo “prodotto”, che in quanto tale dà un guadagno.

ESEMPIO: Mettiamo che il negoziante del punto vendita X guadagni 30 euro al mese con i ratti, 3 euro a ratto, 10 ratti venduti ogni mese. Poi arriviamo noi che amiamo tanto i ratti, li vediamo e decidiamo di salvarli, di non lasciarli morire nelle fauci di un serpente. Bene, noi compriamo 2 ratti, 6 euro, e lo diciamo ad un amico, che ne compra un altro. Passa un’altra persona sensibile, che decide di salvare i 3 restanti nella teca, e così via.
Va a finire che solo con tre persone il negoziante quel mese avrà venduto 6 ratti in più del normale e avrà guadagnato 18 euro in più del normale.
Cosa mai farà questo signore con i soldi in più? Dopo aver visto la domanda crescere, perché più persone hanno comprato i ratti al suo negozio, deciderà di investire una parte del guadagno nel comprare alcuni ratti in più, per le vendite extra. Questo significa che il fornitore/allevatore, ricevendo la domanda da più negozi, inizierà a riprodurre di più, tenere più coppie riproduttrici, allargare l’allevamento.
In fondo questi ratti, dai serpari o dagli animalisti, sempre da qualcuno vengono comprati, che importa chi!

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Queste sono le condizioni di allevamento, tante piccole scatole impilate. Questo è ciò che finanziamo e incentiviamo quando diciamo di “salvare” ratti da pasto.

Allora se è vero che i ratti feeder non cesseranno di esistere anche se noi non li compriamo, è altrettanto vero che noi comprandoli contribuiamo al mantenimento e, come abbiamo visto, addirittura all’incentivo del triste mercato di questi animali.

Comprandoli diamo un valore alle loro vite, li trattiamo noi stessi come merce, ed è proprio questo circolo che dovrebbe essere spezzato.

Altro aspetto da non sottovalutare sono le condizioni in cui questi ratti sono tenuti: ci contattate lamentando situazioni che concordiamo essere di palese maltrattamento, teche piccole, sovraffollate, sporche, femmine costrette a vivere perennemente con maschi che le ingravidano di continuo, in condizioni precarie di salute, e potremmo continuare per un bel po’.

shopEcco, allora, che cosa comunichiamo al negoziante nel momento in cui compriamo questi ratti?
Che si comporta molto male nei confronti di questi animali, ma noi li compriamo lo stesso?
Che magari li compriamo proprio perché tenuti così male, in condizioni pietose?
Che interesse dovrebbe avere questo negoziante nel migliorare le condizioni di vita di questi animali?
Per lui vorrebbe solo voler dire spazio in più, lavoro in più, e per cosa poi, se i ratti li vende lo stesso, anche e soprattutto quando fanno pietà?


Ultimamente poi, seguendo come sempre le mode, alcune persone si sono rese conto della crescente domanda da parte di chi i ratti li vuole invece come animali da compagnia. Allora sono spuntati improvvisamente fior fiori di “ratti da compagnia”, che altro non sono che gli stessi ratti degli stessi rifornitori, magari giusto quelli più carini, un colore particolare, le orecchie dumbo e via, a 10-20 euro l’uno. Ancora una volta per il denaro.

È la mera legge dell’economia, a maggiore domanda risponde maggiore offerta: è il cliente che decide, il cliente che fa una scelta, il cliente che ha in mano il potere.
È semplice come viene detto. Comprare non è mai salvare.
Allora, dato che di ratti in adozione ce ne sono in abbondanza, crediamo non ci sia bisogno di andare ad incentivare un mercato come quello dei ratti da pasto, e speriamo con questo articolo-riflessione di aver convinto anche voi.
Cercate piuttosto di far ragionare il negoziante, fategli capire che così facendo perderà clienti sensibili (che voi provvederete ad informare della macabra vendita di prede vive), cercate tutt’al più di farvi cedere gli animali maltrattanti/malati/feriti gratuitamente, ma mai pagarli, nemmeno pochi centesimi!

Se poi anche dopo averlo letto vi sentirete di comprare un rattino da pasto per evitargli una brutta fine fate pure, ma forse “salvare” non è il termine più adatto…

In questo articolo abbiamo parlato dei ratti di negozio, per quanto riguarda gli allevamenti di fancy rats parliamo dell’etica di allevamento qui

COMPRARE

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