La socializzazione con l’uomo, altro argomento molto vasto che cercheremo di sintetizzare e generalizzare, fermo restando che ogni ratto è a sè, ha il suo carattere, le sue inclinazioni e il suo personale pacchetto di esperienze, date in larga misura da ciò che ha potuto conoscere dalle primissime settimane di vita fino a completo svezzamento e da lì fino al momento dell’adozione.
Abbiamo cercato di elencare tutti i passi che si possono rendere necessari trovandoci di fronte ad un ratto spaventato, nato e cresciuto in un ambiente con pochi stimoli, non abituato alle novità, non socializzato con le persone, talvolta traumatizzato da queste.
Va da sè che per un rattino più rilassato alcuni passi si potranno saltare (o meglio verranno automatici o saranno anticipati dal ratto stesso), mentre per un animale con particolari traumi alle spalle bisognerà andarci ancor più con i piedi di piombo.
Vediamo quindi come fare in pratica (non sono indicati i tempi con cui dovranno essere eseguiti i vari passi, che varieranno in base alla risposta dei ratti).
Appena arrivati a casa:
- Mettiamoli nella loro gabbia, in cui deve essere presente obbligatoriamente un nido dove nascondersi, con cibo e acqua, eventualmente copriamo metà gabbia con un telo, e lasciamoli tranquilli ad ambientarsi, per qualche ora almeno.
NOTA: in queste primissime fasi, soprattutto se i rattini sono particolarmente spaventati/poco socializzati, è preferibile una gabbia di dimensioni più modeste rispetto ad una enorme (per modeste intendiamo non più alta di 50 cm, per enorme intendiamo 1 metro e più di altezza), in cui i rattini si "perdono" e diventa quindi difficile interagirci e prenderli, rischiando di doverli inseguire con le mani spaventandoli ulteriormente. Se possibile quindi predisponete una gabbia provvisoria, oppure usate solo una parte della gabbia, se questa è divisibile tramite i ripiani. Se questo non è possibile, cercate di non riempirla troppo con accessori in cui possano nascondersi (tubi, nidi, ecc), ma lasciate il minimo indispensabile, un nido chiuso, un'amaca, toilettes e ciotole; è bene che abbiano un posto in cui nascondersi e sentirsi al sicuro, ma nemmeno devono passare da un nascondiglio all'altro senza mai affrontare l'esterno.
- Nel nido mettiamo una nostra vecchia maglietta, dopo averla indossata un giorno, per far sì che i rattini familiarizzino con il vostro odore. La stessa cosa si può fare con lo scottex per il nido, da tenere qualche ora sotto la maglia prima di fornirglielo.
- Iniziamo ad approcciarci a loro facendogli ascoltare la nostra voce, facendo attenzione a rumori forti e movimenti bruschi che potrebbero spaventarli.
- Gradualmente, desensibilizziamoli ai rumori normalmente presenti in casa, quindi non lasciamoli in una stanza del tutto isolata, passiamo più tempo possibile nella stanza con loro, eventualmente accendere tv e radio (inizialmente con volume basso) per qualche ora al giorno.
- Ogni volta che ci avviciniamo alla gabbia facciamo un verso di richiamo (normalmente è sconsigliato il verso del bacio con il quale si chiamano i gatti: per loro suona come un forte squittio e li spaventa), così da avvertirli del nostro avvicinarci e che si abituino ad associarlo a noi.
- Approcciamoli con il cibo: devono associare la nostra presenza a delle esperienze positive! Anche se inizialmente non prendono il cibo direttamente dalle mani, ogni volta che ci avviciniamo e li chiamiamo mettiamo in gabbia dei premi, gradualmente sempre più vicini a loro.
NOTA: i ratti poco socializzati e cresciuti in un contesto deprivante tendono ad essere neofobici, ossia hanno paura della novità specialmente riguardo al cibo, e faticheranno ad assaggiare cibi nuovi. Questo, unito alla mancanza di fiducia in voi, farà sì che all'inizio sia difficile che prendano il cibo dalle mani, quindi ci vuole un po' di pazienza all'inizio, ma quando finalmente capiranno sarà tutto in discesa! :) Abituateli fin da subito ad una gran varietà di cibi, proponendoli a rotazione insieme mangime che già conoscono, soprattutto verdure e premietti (le prime perchè faranno parte della loro alimentazione da adulti e devono imparare da subito ad apprezzarle, i secondi per facilitare le interazioni con voi).
- Possiamo poi passare al contatto diretto, la tecnica più utilizzata con i ratti è il cosiddetto Bagging.
Cos’è il bagging:
Letteralmente “tenere in un sacchetto” di stoffa (in inglese detto “bonding pouch”), da tenere addosso, magari appeso al collo con un nastro, per permetterci di stabilire un primo contatto diretto con il rattino, senza doverlo costringere con le mani e senza avere il timore che cada; più semplicemente tenere il rattino in braccio, per farlo sentire più sicuro (al buio, al caldo) è consigliato tenerlo dentro la felpa che indossiamo, così che familiarizzi anche con il nostro odore (che avrà già conosciuto per lo straccio che abbiamo precedentemente messo nel nido), ma qualsiasi espediente simile è adatto, ad es. molti li tengono dentro il cappuccio della felpa, magari indossata al contrario per poterli avere sott’occhio (soprattutto i cuccioli pesano poco e rischiamo di non sentirli se si muovono ed escono dal cappuccio… di norma i ratti percepiscono l’altezza e non si buttano, ma un rattino terrorizzato potrebbe non essere abbastanza lucido, meglio non rischiare)!
Questo è un approccio d’urto, non necessariamente consigliabile (anzi, con ratti già traumatizzati a volte è controproducente, bisogna valutare caso per caso), ma comunque di grande effetto sui ratti, in quanto hanno la capacità di imparare ed adattarsi molto in fretta. Fisiologicamente infatti i ratti restano in tensione per non più di 20 minuti consecutivi, dopo i quali iniziano a rilassarsi, ed è per questo che consigliamo di effettuare queste “sedute di socializzazione” per almeno 30 minuti di seguito, preferibilmente più volte al giorno. Per capirsi, è meglio 30 minuti per due volte al giorno, che 1 ora una sola volta!
Quanto più costanti e pazienti siamo, tanti più risultati avremo, soprattutto nei cuccioli che spesso dimostrano un cambiamento drastico. Negli adulti il cambio ha un andamento più graduale, ma ugualmente importante.
Inizialmente basterà tenerli dentro la felpa/sacchetto senza fare niente (mettetevi al pc, a guardare la tv o altro), poi potrete iniziare a offrire premi in cibo, e infine a coccolarlidelicatamente, per abituarli alle carezze.
Il bagging può essere effettuato in solitaria o in coppia, tenendo presente che in coppia è più facile che i rattini si tranquillizzino, ma è anche più facile che tendano a scappare.
Quando il ratto si sarà abituato a voi e al bagging, vi avrà preso come punto di riferimento, vi salirà sulle spalle, imparerà a salirvi addosso o infilarsi nelle maniche della felpa, e le interazioni saranno molto facilitate.
Quando avrete conquistato la loro fiducia, potrete iniziare a farli uscire liberamente dalla gabbia, sul divano, sul letto e per terra, vedrete che alla prima insicurezza correranno da voi per cercare riparo, perchè sarete il loro punto di riferimento! 😀