Cuccioli di 12 giorni
Scriviamo questo articolo non tanto per incoraggiare la riproduzione dei ratti, ma per dare informazioni di base a chi, per un motivo o per un altro, si trova a doversi occupare di una ratta con cuccioli.
Praticamente tutti i cuccioli che trovate in adozione provengono da privati che hanno comprato in negozio una femmina, a loro insaputa gravida (oppure un maschio, che tanto maschio evidentemente non era…).
Per alcuni proprietari neofiti spesso è difficile accorgersi per tempo della gravidanza, e spesso semplicemente si svegliano una mattina trovando in gabbia una sorpresa!
È quindi necessario sapere come comportarsi per farli crescere al meglio, e soprattutto per far sì che vengano socializzati adeguatamente con l’uomo.
GESTIONE
È auspicabile avere tutto pronto PRIMA dell’arrivo dei cuccioli, per evitare cambi stressanti per la mamma subito dopo il parto, che potrebbe decidere di abbandonare i piccoli.
Se ciò non è possibile valutate la situazione, aspettate qualche ora dalla nascita, preparate la nuova gabbia con tutto l’occorrente, e poi spostate velocemente mamma e piccoli, questi ultimi senza toccarli. Potete fare questo cambio nel momento di libera uscita della mamma, per non disturbarla mentre sta allattando.
- Gabbia: è necessaria una gabbia a sbarre molto strette, massimo 1 cm IN TUTTI I SUOI PUNTI (spesso in prossimità di angoli e aperture le sbarre sono più larghe), perchè i cuccioli si infilano ovunque e raggiunta una certa età proveranno ad uscire!
- Nido: è obbligatorio un nido, che può essere costituito anche da una scatola di cartone, con apertura verso l’alto, così da poter controllare i piccoli nei giorni a venire senza troppe manovre. Questo deve essere posto al piano terra, con un buco per far entrare la mamma (se lo fate voi, tagliatelo ad almeno 5 cm dal fondo) e riempito da un generoso strato di lettiera e con molte strisce di carta assorbente/carta igienica (che potrete lasciare anche in giro per la gabbia, penserà la mamma a portarselo dentro e sistemarlo come preferisce).
- Il substrato deve essere di buona qualità, assorbente e a prova di odori, perchè per almeno due settimane dalla nascita dei piccoli non potremo cambiarlo. Consigliamo la canapa in tutta la gabbia come per i ratti adulti, e nel nido è possibile mettere una lettiera ancora più morbida, come ad es. la Carefresh Colors o altre lettiere in fiocchi di cellulosa, molto molto abbondante, perchè i cuccioli e la mamma sporcano e non sarà possibile cambiarla spesso!
Se scegliete substrati scadenti (come ad es. truciolato, fieno, ecc), non solo metterete a rischio la salute dei ratti -più predisposti a patologie respiratorie a causa delle alte concentrazioni di ammoniaca- ma vi terrete la puzza per almeno due settimane!
- Ciotole e beverino dovranno essere al piano terra, perchè quando i cuccioli usciranno dal nido e inizieranno ad esplorare, devono poter arrivare da soli al cibo e all’acqua, quindi assicuratevi che ci riescano, che il beverino non sia troppo in alto (nel caso mettete anche una ciotolina di vetro/ceramica con un cm di acqua, per sicurezza), e che le ciotole del cibo abbiano un bordo abbastanza basso.
- Amache, ripiani e sputnik: è consigliabile togliere elementi sospesi, perchè spesso le mamme inesperte e/o che amano particolarmente queste tane, non si rassegnano a tenere i cuccioli nel bel nido che abbiamo preparato al piano terra, e si ostinano a volerli portare in alto, esponendoli chiaramente a pericoli e freddo. Quindi meglio non rischiare e togliere questi accessori per le prime due settimane di età dei piccoli, dopo vanno invece riaggiunti, perchè i piccoli inizieranno a camminare e la mamma cercherà un po’ di riposo da loro andando proprio in alto, dove non possono raggiungerla… finchè non imparano! 😛
A questo proposito è sempre bene offrire uno svago alla mamma, che nonostante i cuccioli dovrà uscire dalla gabbia per la sua sgambata quotidiana, quindi non teniamola prigioniera, ma facciamola uscire quando ha voglia, per una mezz’ora alla volta!
Da quando i rattini avranno 2-3 settimane è bene iniziare ad arredare la gabbia anche con altri accessori e giochi, così che possano imparare a conoscerli e divertirsi, sviluppando la naturale curiosità del cucciolo: non teniamoli in gabbie spoglie e noiose!
ALIMENTAZIONE
Per le prime tre settimane pensa a tutto la mamma, vi dovrete preoccupare di offrirle un cibo sufficientemente proteico (20-22%), bilanciato e completo, senza trascurare verdure e frutta fresca, ricchi di vitamine!
Un buon supplemento al cibo secco, se questo si rivelasse poco proteico, è l’uovo sodo, potete poi fornire pollo bollito, yogurt, omogeneizzati*.
Il cibo deve essere sempre presente in gabbia (tranne il cibo fresco che può andare incontro a deterioramento), la mamma deve mangiare a volontà.
Pappine: per pappine intendiamo delle creme da dare come integrazione alla mamma e che poi mangeranno anche i cuccioli verso le tre settimane di vita. Gli omogeneizzati di pollo e quelli di verdure si prestano bene allo scopo, ma è necessario fornire anche una base di cereali, che poi saranno la base dell’alimentazione del ratto adulto.
A questo scopo ci vengono incontro i liofilizzati per bambini, a base di cereali misti, che vanno addizionati di acqua calda per ottenere una crema. Questi sono sempre utili da avere in casa, anche per animali anziani, convalescenti, debilitati, inappetenti, e si conservano a lungo. Una volta reidratati però, non vanno lasciati a disposizione per tante ore, specie se in estate, perchè fermentano.
In loro sostituzione possiamo cuocere dei cereali misti per zuppe e poi frullarli. Ricapitolando, possiamo fare una buona pappa nutriente utilizzando le creme ai 5 cereali liofilizzate per bambini, mischiate a un po’ di omogeneizzato di pollo e a un po’ meno di verdure (le verdure a foglia le mangeranno anche intere, perchè morbide). Quando sarà il momento di far mangiare anche i piccoli, prepariamone in quantità un po’ abbondanti, mettendolo in una ciotola a base larga, così che la mamma non lo finisca tutto e che tutti i cuccioli possano arrivare a mangiare. Ciò che avanza va buttato.
*Leggiamo gli ingredienti degli omogeneizzati prima di comprarli, non devono contenere cipolla.
SOCIALIZZAZIONE
C’è chi sostiene che basti adottare un rattino appena svezzato perchè si abitui in fretta al nuovo proprietario, ma la nostra esperienza ci dice il contrario: a parità di genetica, cuccioli maneggiati e cresciuti in contesto familiare ben prima dello svezzamento, hanno molte più possibilità di diventare adulti socievoli e non timorosi.
Cosa vuol dire “crescere in contesto familiare”? Banalmente vuol dire che i cuccioli devono crescere in casa, la gabbia deve essere posta in una zona della casa abbastanza tranquilla, ma frequentata, mai isolata (a meno che la madre non si mostri agitata i primi giorni), men che meno a partire dalle due settimane di età dei cuccioli. Se quindi la gabbia è posta in una stanza meno frequentata della casa, fate in modo di passarci molto più tempo di prima, è fondamentale.
Appunto per i cedenti: è vero che i cuccioli non resteranno con voi e non dovete/volete affezionarvici, ma lasciarli a se stessi e svegliarvi solo quando è il momento di cederli non è la scelta giusta. Cuccioli ben socializzati saranno adottati molto più in fretta, quindi è nel vostro interesse che siano abituati all’uomo. Non è nemmeno giusto crescere dei cuccioli timorosi e “selvatici”, quando hanno avuto almeno la fortuna di nascere in casa e non in un negozio. Se lavorate, avete poco tempo ecc, un piccolo sforzo per 4 settimane non vi rovinerà la vita, e la prossima volta guardatevi bene dal comprare ratti in negozio o dal tenere insieme maschi e femmine
Per i primi giorni, soprattutto se la mamma è con noi da poco, se è spaventata e agitata, è bene tenerla tranquilla, addirittura con un panno sopra la gabbia per farla sentire più riparata. Ma i primi giorni sono anche quelli in cui i cuccioli aprono le orecchie, e iniziano a familiarizzare con i rumori dell’ambiente: se da qui alle 4 settimane di età i cuccioli verranno tenuti in “isolamento”, è facile intuire che non si abitueranno ai normali rumori di casa, la tv, il passaggio di una persona vicino la gabbia, l’aprirsi frequente di una porta, il rumore della gabbia quando la aprite, uno starnuto, ecc.
Questi diventeranno ratti sensibili e reattivi a qualsiasi rumore, spaventandosi facilmente. Quindi, compatibilmente con le reazioni della mamma, a partire da una settimana di vita dei cuccioli facciamo in modo che familiarizzino con tutti i rumori normali di casa, gradualmente (ad es. non iniziamo con la tv a tutto volume all’improvviso!).
Cuccioli di 2 giorni
1 SETTIMANA DI VITA: Sempre se la mamma è tranquilla, è abituata a noi, e non particolarmente gelosa dei piccoli, QUANDO È FUORI DAL NIDO (per l’uscita quotidiana, perchè le avete dato un biscotto buonissimo che è uscita a mangiare, ecc), a partire da una settimana di vita potete iniziare a toccare i cuccioli, contarli, maneggiarli per pochi secondi ognuno.
Se non siete sicuri delle reazioni della mamma, usate i guanti usa e getta, prendete/accarezzate prima la mamma per prendere il suo odore e poi rivolgetevi ai piccoli.
In caso di dubbi, non fatelo e contattateci per consigli.
Se durante questa operazione i piccoli pigolano e la mamma si allarma, rimetteteli dentro tranquilli e distraete la mamma con altro cibo.
È questione di 5 minuti al giorno, niente di impegnativo.
Non sconvolgete il nido, la madre ci tiene molto! Aprite da sopra, date uno sguardo per contarli, poi prendetene uno alla volta (con le mani calde!), accarezzandoli delicatamente sul muso e sul corpo per pochi secondi (i cuccioli dormono praticamente sempre quando non mangiano, quindi pochi secondi bastano per non fargli consumare energie e non fargli prendere freddo), e poi rimetteteli dentro.
L’ideale sarebbe farlo una volta al giorno, in questo modo i piccoli si abituano ad essere presi, sollevati, toccati su tutto il corpo, e questo farà sì che da più grandi non siano refrattari al contatto: capita spesso di avere ratti molto socievoli con le persone, ma che odiano essere presi e sollevati, a volte anche accarezzati, o che addirittura vanno in panico se costretti.
Non è la fine del mondo, ogni animale va rispettato nel suo modo di essere, ma se ci troviamo davanti il cucciolo e possiamo evitare che diventi un adulto poco incline al contatto è meglio: durante la vita di un ratto ci saranno momenti (visite, somministrazione di farmaci, ecc) in cui sarà necessario prenderlo, e se lui non la vive con costrizione e fastidio è sicuramente una buona cosa.
Questo è anche un momento in cui poterli sessare, o almeno farsi un’idea delle proporzioni dei sessi all’interno della cucciolata. Se non siete pratici con il sessaggio e non avete capito guardando le varie guide da internet, basterà che vi focalizziate sui capezzoli: solo le femmine li hanno, e si vedono meglio prima che mettano tutto il pelo anche sulla pancia, quindi nei primi 7-10 giorni 🙂
Cuccioli di 8 giorni
2 SETTIMANE DI VITA: Arriviamo a due settimane di età, al termine di questa settimana i cuccioli aprono gli occhi, e i più spavaldi tentano anche di uscire dal nido. In questo momento la mamma si dispera a raccattarli in giro per la gabbia per riportarli dentro al caldo 🙂
Iniziano quindi a sviluppare la vista, non il senso più sviluppato nei ratti, ma sicuramente ha la sua parte; è inutile dire che i cuccioli devono vederci spesso, vedere la nostra mano che si avvicina dall’alto, che li prende, li accarezza (come già sono abituati dalla settimana precedente), che gli offre cibo.
A quest’età i cuccioli iniziano ad essere attratti dal cibo, la mamma lo porta nel nido e loro imparano a sentirne l’odore e in seguito a provarlo. I dentini sono ancora troppo piccoli perchè possano riuscire a mangiare cibo solido, ma tra la seconda e terza settimana di vita i cuccioli più precoci iniziano ad assaggiare, prediligendo i cibi morbidi come verdure fresche e le pappine che forniremo.
Cuccioli di 15 giorni
3 SETTIMANE DI VITA: A tre settimane i cuccioli sono inarrestabili, escono sempre dal nido, si arrampicano sulle ciotole e si litigano il cibo, iniziano anche a mangiare il cibo duro. È bene lasciare a disposizione anche cibo morbido per chi è più indietro nella cucciolata. Ora è possibile interagirci molto di più, non sono più dei piccoli fagiolini inetti 🙂
Quindi passiamo più tempo possibile con loro, più volte al giorno, diamo un po’ più di respiro alla mamma facendola uscire più spesso, e giochiamo tanto con i piccoli!
Andarli a trovare spesso, prenderli, chiamarli, far sì che si infilino nelle maniche, che si arrampichino su di noi (occhio alle cadute), che ci annusino e ci “assaggino”!
Nota: I cuccioli scoprono il mondo con la bocca, quindi anche noi saremo soggetti alla loro ispezione tramite piccoli leggeri morsetti! Alcuni cuccioli potrebbero mordere più forte degli altri (mai da bucare, tranquilli), in questo caso possiamo fare uno “squittio” per fargli capire che ci hanno fatto male, così come farebbe un loro fratello durante il gioco, in quel naturale processo che si definisce “inibizione al morso”. Il suono più vicino ad uno squittio che possiamo riprodurre facilmente è quello del “bacio” (come per chiamare i gatti, per intenderci, ma fatto singolarmente e più prolungato). Ovviamente questo funziona se non li chiamate regolarmente con questo suono, in quel caso vi sarebbero abituati e non avrebbe più valenza di “ahi, attenzione!”.
L’unica cosa da non fare mai è allontanare la mano nel momento del morsetto, perchè potrebbero imparare che il morso è un bel modo per allontanarci e potrebbero usarlo a loro vantaggio all’occorrenza, una volta cresciuti.
4 SETTIMANE DI VITA: A quattro settimane i cuccioli sono praticamente indipendenti, prendono poco latte e mangiano molto più cibo solido, e sono dei piccoli terremoti che si arrampicano, corrono, giocano, si rotolano e mangiano tutto il giorno.
Sebbene era pratica comune cedere i cuccioli a 4 settimane spaccate di vita, perchè ritenuti completamente svezzati, noi riteniamo che sia bene che passino con la mamma e i fratelli almeno un’altra settimana, per essere ceduti non prima dei 40 giorni.
Dalla quinta settimana infatti iniziano a sviluppare maggiormente il gioco e le dinamiche sociali, ed è fondamentale per loro per imparare a comportarsi come ratti, in un gruppo numeroso come avverrebbe in natura.
La presenza della mamma è importante anche in questa fase, e i cuccioli continuano ad attaccarsi per il latte, ma se ci sono motivi di stress per lei o problemi di salute, possiamo separarla dai piccoli ad un mese di età.
DA SAPERE:
A massimo 45 giorni di età fratelli e sorelle vanno separati, le femmine possono rimanere con la madre.
Mai mettere cucciole femmine di più di 30 giorni insieme a maschi adulti: con i fratelli possono restare fino ai 45 giorni, con dei maschi adulti possono rischiare di essere ingravidate precocemente.
Le ratte hanno un calore fertile a poche ore dal parto e possono sostenere una seconda gravidanza durante l’allattamento della prima. Se avete maschio e femmina e non li avete separati subitissimo dopo (magari trovate i cuccioli la mattina, ma il parto è avvenuto di notte), mettete in conto che potreste avere una seconda sorpresa dopo circa 25 giorni. Ergo, togliete il padre PRIMA del parto!
Le ratte possono aiutarsi tra di loro nelle cure dei piccoli, quindi potrebbe essere possibile lasciare più femmine insieme dopo il parto di una di queste. Bisogna valutare ogni situazione, se le ratte sono entrambe con cuccioli di solito li mettono tutti insieme e li allattano in comunità, ma se una ha i cuccioli e l’altra no dobbiamo vedere la reazione dell’altra: a volte capita che rubino i cuccioli o che siano d’intralcio/fastidio per la neomamma, altre volte sono delle zie impeccabili e premurose.
Sui cuccioli di destra si nota lo stomaco pieno di latte (foto dal web)
In casi di più cucciolate assicuratevi che le due mamme siano ben affiatate tra loro e che non ci siano troppi giorni di differenza nelle nascite, perchè le ratte allattano indifferentemente tutti i cuccioli, ma i nati dopo sono più deboli, si fanno valere meno sui più grandi, e soprattutto ci sono differenze nella qualità del latte durante la curva di lattazione, quindi potrebbero non nutrirsi abbastanza spesso o con latte abbastanza nutriente (se ad es. si attaccano alla mamma della cucciolata più grande). Anche se le due cucciolate sono della stessa età, assicuratevi che tutti ricevano abbastanza latte, semplicemente verificando lo stato di replezione dello stomaco, si deve vedere una bella macchia bianca sull’addome di tutti i piccoli dopo la poppata!