Allevare orfani

orfani

Piccoli criceti russi

Spesso veniamo contattati per consigli sull’allevamento di ratti o altri roditori orfani, abbiamo quindi deciso di scrivere una guida, che raccolga una serie di consigli generali, validi quindi per vari mammiferi, per facilitare queste persone, e per restringere i tempi, in maniera tale da fornire il prima possibile soccorso agli animali. 

Deve essere chiaro che allevare un animale non ancora svezzato è molto difficile, richiede responsabilità, molta dedizione e conoscenza, oltre che una disponibilità economica per comprare l'attrezzatura, il latte in polvere, e pagare le visite dal veterinario. Se non vi sentite in grado, fornite il primo soccorso e poi rivolgetevi a qualcuno di più esperto.
Ogni specie animale, inoltre, è profondamente diversa dalle altre, e richiederà degli accorgimenti particolari che in questa guida è impossibile elencare esaustivamente. Riportiamo quindi solo i passi fondamentali e comuni per tutti.
Ricordiamo infine che gli animali selvatici non sono detenibili legalmente, neppure per breve periodo, e che andrebbero portati il prima possibile al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di competenza, che potrà fornire le cure necessarie. In caso di ratti selvatici non tutti i centri li accettano, quindi chiamate prima per verificare e/o per ricevere i nominativi dei volontari esperti che se ne possano occupare.

ATTENZIONE: se il cucciolo è stato preso da un cane, gatto o altro predatore, anche se non presenta ferite visibili e se sembra attivo, DEVE ANDARE SUBITO DAL VETERINARIO, esperto in animali non convenzionali.


ghiropiccolo

Piccolo di ghiro selvatico

Cosa fare appena si trova un cucciolo orfano:

Le cose essenziali per prestare il primo soccorso sono tre: RISCALDARE, IDRATARE, MANGIARE, in questo ordine.

I cuccioli devono poppare spesso, non sono in grado di regolare la temperatura corporea, e si disidratano molto velocemente. I cuccioli non svezzati sono sempre da considerare in condizioni critiche, e il tempismo è tutto, anche un’ora persa a chiedere in giro informazioni può cambiare la prognosi. Se a questo aggiungiamo che magari il cucciolo è un trovatello e non sappiamo da quanto si trovi senza la mamma, è facile intuire che la situazione è molto molto delicata e urgente!

La prima cosa da fare in assoluto è mettere il cucciolo in un luogo caldo. Va bene una scatola di cartone, con una copertina di pile e della carta assorbente, e una borsa d’acqua calda o un tappetino riscaldante sotto METÀ scatola. In emergenza va bene anche una bottiglietta di acqua o un guanto di lattice riempiti di acqua calda (non bollente), da mettere direttamente a contatto con il cucciolo, coprendola con un panno se troppo calda (al tatto per diversi secondi non deve bruciare).

Non appena sistemato il cucciolo nella scatola va reidratato, anche perchè il calore contribuisce alla perdita di liquidi: deve quindi mangiare il prima possibile, ma se la disidratazione è avanzata, sarà necessaria una flebo calda sottocute.
Se in casa non abbiamo nulla da mangiare, per prendere tempo e combattere l’ipoglicemia possiamo fornire qualche goccia di acqua calda e miele, data con una siringa delicatamente, come spiegato in seguito.

MAI alimentare il cucciolo prima di averlo scaldato: se il piccolo è ipotermico, il latte non verrà assorbito e andrà invece incontro a diarrea, pregiudicandone le possibilità di sopravvivenza.
Dopo aver fatto questi passaggi, corriamo a comprare il resto.

 

Attrezzatura necessaria:

  • Termoforo (il tappetino riscaldante è il più comodo in assoluto, perchè non deve essere controllato, basta attaccarlo alla spina e mantiene la temperatura costante tutto il giorno. In alternativa una borsa d’acqua calda, quelle elettriche più comode delle tradizionali per la facilità di riscaldamento)
  • Bilancia digitale di precisione (ad es. quelle da cucina che pesano anche i grammi, si trovano nei negozi anche a poco), è fondamentale.
  • Siringhe da insulina (da un ml, senza ago), ve ne serviranno molte, perchè usa e getta.
  • A seconda della taglia dell’animale saranno necessari degli strumenti da attaccare alla siringa, per facilitare la poppata: Possono essere aghi-canule rosa (da usare senza ago), aghi butterfly, tettarella piccola da biberon (spesso non ne esistono di abbastanza piccole e morbide per loro). Di solito conviene avere a disposizione più strumenti, per verificare quale si addice meglio all’animale, per dimensioni e sua comodità nel poppare. È anche possibile utilizzare spugne in lattice come tettarella, con le dovute accortezze. Anche di questi strumenti ne saranno necessari molti.
  • Contenitore resistente al calore e sterilizzabile, per scaldare il latte di volta in volta, va bene un piccolo biberon o un bicchierino di vetro.
  • Termometro da cucina (non è strettamente necessario, ma vi facilita le cose)
  • Cotton fioc
  • Farmaci*

 

 

R.rattus

Cucciolo di Rattus norvegicus selvatico di circa 14 giorni

 

Cosa deve mangiare?

Mai e poi mai dare latte vaccino. Lo stesso vale per pane inzuppato o altri rimedi della nonna, che quasi sempre portano a morte l’animale.

Non esistono latti in polvere appositi per roditori o altri piccoli mammiferi. Spesso si utilizza latte in polvere per cuccioli o gattini, da solo, o insieme ad altro. Non esiste una formula di latte universale, spesso esistono più ricette, che non possiamo elencare per esigenze di spazio, e che dipenderanno dalla specie in questione. Un latte in polvere considerato adeguato per tutti i piccoli mammiferi è l’ ESBILAC, spesso di difficile reperibilità, bisogna fare il giro delle farmacie e chiedere di ordinarlo. È consigliabile preparare il latte con acqua in bottiglia adatta all’alimentazione dei neonati.

In generale, come primo cibo che non crea danni a breve termine, possiamo dare del latte di capra intero (o pecora ancor meglio), che si trova ormai in tutti i supermercati, nel frattempo che capiamo la specie che ci troviamo di fronte e troviamo un esperto che ci dica di preciso cosa deve mangiare. Il latte di capra però non è adatto per tutto l’allattamento perchè è molto poco nutriente e spesso non basta a crescere dei cuccioli sani e forti e del giusto peso a svezzamento: quindi utilizziamolo come rimedio d’emergenza, ma poi aggiustiamo l’alimentazione in base all’animale che ci troviamo davanti. Il cambio tra il latte di capra e un altro tipo di latte va fatto con gradualità, nel giro di almeno 4 poppate, aggiungendo poco nuovo latte per volta, fino a sostituire completamente il precedente.

 

Come preparare il latte:

Il latte deve essere somministrato caldo, a 38 gradi C. È di estrema importanza curare al massimo l’igiene ed evitare contaminazioni batteriche nel latte o negli strumenti che utilizziamo, per evitare infezioni che il cucciolo non è in grado di affrontare.

Ecco i passi:

  • Lavarsi accuratamente le mani con acqua calda, prima di ogni contatto con il cucciolo e prima di preparare il latte.
  • Preparare il latte necessario alle 24h (dopo 24 h va buttato!), metterlo in un contenitore chiuso e conservarlo sempre in frigorifero.
  • Prendere il contenitore utilizzato per la poppata, va bene anche un biberon, e sterilizzarlo per 10 min in acqua bollente.
  • Togliere il biberon dall’acqua bollente, prendere il latte in frigo e versare nel biberon la quantità di latte necessaria per una poppata (state larghi se non ne siete sicuri); chiudere e rimettere a bagnomaria.
  • Togliere dal bagnomaria, aspettare che cali la temperatura, controllarla con il termometro e somministrare a 38°C

NOTA: quando tiriamo su il latte con la siringa cala subito di temperatura, per cui è consigliato scaldare il latte nel biberon fino a circa 40 gradi, tirarlo su con la siringa e prima di darlo al cucciolo provarlo sul polso, non deve bruciare, ma nemmeno essere tiepido. Se il latte è freddo, anche di poco, il cucciolo non lo vorrà! La poppata dura diversi minuti, per cui è probabile che il latte si raffreddi nel frattempo, e il cucciolo non lo voglia; manteniamoci quindi vicino il pentolino con l’acqua calda, per scaldare il biberon all’occorrenza.

  • A fine poppata buttare il latte avanzato, lavare con acqua e sapone il biberon e metterlo da parte, per la sterilizzazione alla poppata successiva. Il biberon va sterilizzato prima di ogni poppata, i residui di latte sono terreno fertilissimo per qualsiasi tipo di batteri!
  • Le siringhe sono monouso e non sono sterilizzabili, l’ideale quindi sarebbe buttarle dopo ogni poppata. Se questo non è possibile è consigliabile lavarle accuratamente dopo l’utilizzo, riporle sempre in frigorifero e buttarle dopo qualche utilizzo, al massimo dopo 24h.

 

Come deve mangiare:

ghiro

Cucciolo di ghiro selvatico, nella corretta posizione per poppare.

 

 

Il cucciolo deve essere allattato in posizione prona (pancia in giù), non in verticale o supino, posizioni in cui potrebbe andare il latte di traverso e causare una polmonite ab ingestis, forse il più grande e frequente rischio durante l’allattamento artificiale. Per lo stesso motivo non va mai forzato nel mangiare, bisogna far uscire il latte una goccia per volta (se non avete mai usato una siringa allenatevi prima, per dosare la forza), e aspettare che deglutisca di volta in volta. Soprattutto le prime poppate sono le più difficili, perchè il cucciolo può essere debole, può non gradire il sapore del latte, e per vostra inesperienza. Se il cucciolo non deglutisce affatto, bisognerà portarlo da un veterinario e alimentarlo tramite sondino.

La quantità di latte che deve mangiare dipende dalla specie e dall’età, per cui la prima volta datelo finchè ne vuole.
Attenzione a non sporcare il naso di latte, se succede pulire subito e tenere il cucciolo a testa in giù mentre starnuta!

L’intervallo tra una poppata e la successiva dipende dalla specie e dall’età; nelle prime poppate se il cucciolo è stato trovato debilitato e ipotermico tenderà a mangiare molto poco, è quindi consigliabile dare il latte più spesso, qualche goccia (o la quantità che chiede) ogni 30-60 minuti per ristabilire la glicemia corretta, per poi passare ai tempi standard, di solito (ma dipende dalla specie!) ogni due ore, anche di notte.

Bisogna cercare di evitare che il cucciolo si sporchi di latte il mantello causando perdita di pelo e dermatite, se questo avviene dopo la poppata pulitelo con un cotton fioc imbevuto di acqua tiepida e asciugatelo con carta assorbente.

Se notate nei giorni successivi dei rumori provenire dal cucciolo mentre mangia (ad es. ticchettii o piccoli rantoli), è molto probabile che abbia una polmonite, bisogna quindi chiamare subito il veterinario esperto in animali non convenzionali per chiedere l’antibiotico adatto. In questi casi temporeggiare è la scelta sbagliata, il cucciolo non guarirà da solo e morirà nel giro di poco. L’uso dell’antibiotico in un cucciolo non è certo l’ideale, ma se l’alternativa è la morte meglio tentare il tutto per tutto!
Non fornite farmaci di testa vostra, ogni specie ha caratteristiche particolari, e un farmaco che va bene per un gattino potrebbe non andar bene per un roditore o un coniglio!

coniglio

Cucciolo di coniglio domestico

Cosa fare prima e dopo la poppata:

  • Prima di ogni poppata è necessario pesare il cucciolo: prendere un piccolo contenitore con dello scottex, posizionarlo sopra la bilancia e metterci dentro il piccolo. Segnare il peso su un’agenda. Il cucciolo, di qualsiasi specie sia, non deve mai perdere peso, anzi, dovrebbe acquistarlo di volta in volta, con un incremento che dipende dalla specie e dall’età. Il peso varia in base allo stato di replezione di stomaco e vescica, è quindi importante pesare sempre prima della poppata, perchè dopo non è effettivo. Se tra un giorno e il successivo (ma anche nell’arco di 12h), il cucciolo non prende peso o addirittura lo perde, c’è qualcosa che non va e bisogna preoccuparsi!

NOTA: È consigliabile scrivere un quaderno del cucciolo, con data, orari di poppate, pesi, e note sulla quantità di latte preso ed evacuazione, per tenere sotto controllo la situazione e avere un’idea chiara dell’andamento di crescita o di altri eventuali problemi. Anche se avete buona memoria, dopo 12 poppate al giorno e notti insonni il quaderno vi tornerà molto utile!

  • Dopo aver mangiato, il piccolo va stimolato nell’evacuazione. Prendere un cotton fioc, immergerlo in acqua tiepida, e molto delicatamente passarlo sulla zona ano-genitale, senza spingere o sfregare, per non creare lesioni. Le urine devono essere chiare e le feci solide, di solito di colore giallastro per via del latte; se le feci non sono solide c’è un problema, aggiungete o aumentate i fermenti lattici al latte e contattate il veterinario.

 

pigolini

Piccoli di ratto domestico albini di pochi giorni

 

*Non possiamo consigliare farmaci perchè non di nostra competenza, ma li abbiamo aggiunti all’elenco perchè possono essere necessari e bisogna metterli in conto, date le varie complicazioni che possiamo trovarci ad affrontare. Ce ne sono comunque un paio che è bene tenere in casa da usare all’occorrenza. Un farmaco molto utile è ad es. il Mylicon (Simeticone), da utilizzare in casi di coliche, abbastanza frequenti per via del latte inadatto e della poppata scorretta. Anche un antibiotico adatto ai cuccioli (che vi consiglierà il veterinario) potrebbe essere necessario in casi di polmoniti ab ingestis, oppure in via preventiva per animali feriti da predatori.

Un integratore invece imprescindibile è costituito dai fermenti lattici (ad uso veterinario), che è buona norma aggiungere sempre al latte, per prevenire episodi di diarrea. Da sottolineare che i fermenti vengono uccisi dal calore, questi quindi andranno forniti a parte, con un po’ di latte tiepido.

 

 

Bibliografia: “Hand-rearing wild and domestic mammals”-Laurie J. Gage

Foto di Arianna Silvestro

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