Gestione dei selvatici

Scriviamo questo articolo con lo scopo di fornire qualche indicazione utile a tutte quelle persone che si imbattono in animali selvatici in difficoltà. Se vi trovate qui presumibilmente si tratterà di roditori: parleremo in generale di topi e ratti, ma ciò che scriveremo vale per un po’ tutti.

Dobbiamo partire dal presupposto che un animale selvatico è un animale selvatico. 

Bisogna quindi tenere sempre a mente che il suo massimo benessere coincide con la possibilità di poter vivere per ciò che è: un animale nato libero che deve poter tornare LIBERO.

Per questo motivo dobbiamo fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per evitare di addomesticarlo, mantenendone l’indole selvatica.

Ci sono alcune possibili circostanze in cui ci si può trovare e cercheremo di individuare il miglior percorso possibile per gestire ogni situazione.

CUCCIOLATA

Cucciolata di Mus musculus selvatici, rinvenuti in una cantina

Talvolta capita facendo lavori in casa (cantine / taverne / soffitte…) o in giardino di andare a smuovere oggetti o zone che una mamma aveva scelto come luogo ideale per allevare la propria cucciolata. Quello che ci troveremo davanti sarà quindi un nido con dei cuccioli: l’adulto sarà chiaramente fuggito. 

Ciò non significa che i piccoli siano stati abbandonati, quindi – a meno che non abbiate la certezza assoluta che la madre non torni (cioè se la vedete morta nei dintorni!) la cosa migliore da fare in questa situazione è non toccare più nulla, abbandonare la zona e consentire alla madre di sentirsi sufficientemente tranquilla per tornare a riprendersi i suoi piccoli. 

Serviranno alcune ore: NON tornate a controllare ogni 10 minuti. 

Ricordiamo che anche per la balia più esperta allevare dei neonati è un’enorme sfida e in molti casi il risultato positivo non viene raggiunto: la loro migliore chance è poter esser cresciuti dalla loro madre. 

Se l’intervento fosse invece assolutamente necessario rimandiamo alla nostra guida “allevare orfani”, da seguire scrupolosamente. 

In questo caso sarà fondamentale interagire il meno possibile con i piccoli e limitarsi a manipolarli solo per i momenti in cui necessitano di essere alimentati: la gabbia andrà allestita con materiali naturali e molti nascondigli e una volta cresciuti e diventati indipendenti sarà possibile ridare loro la libertà, scegliendo per la liberazione un luogo lontano dai centri abitati.

L’ideale è un posto in campagna, che abbia rifugi (ruderi, roveti..) e fonti di cibo e acqua.

CUCCIOLO SOLO

Può succedere di imbattersi in un cucciolo solo, magari recuperato da un gatto o abbandonato dalla mamma che potrebbe essersi spaventata durante uno spostamento della cucciolata e aver deciso di mettere in salvo se stessa senza trasportare il piccolo.

In questo caso nella quasi totalità delle volte il recupero è l’unica speranza per il piccolo. 

Se si tratta di un animale predato o comunque ferito è fondamentale l’intervento di un veterinario esperto in animali non convenzionali; il piccolo andrà allattato: anche in questo caso si rimanda alla lettura della nostra guida “allevare orfani”, da seguire scrupolosamente. 

ANIMALE AUTONOMO

Infine potremmo trovarci davanti ad animali adulti o giovani, già autosufficienti, che non necessitano di essere allattati ma che presentano comunque difficoltà evidenti che non li rendono autonomi e che li mettono quindi nella condizione di dover ricevere soccorso.

Ricordiamo che un selvatico adulto che si fa prendere è sicuramente in una condizione di salute così compromessa da necessitare l’intervento del veterinario. 

Quando decidete di aiutarlo fate quindi in modo di recarvi il più in fretta possibile da un professionista che possa intervenire per cercare di salvargli la vita.

A volte basterà solo riscaldarlo e alimentarlo; altre invece saranno necessarie terapie specifiche, che solo un professionista saprà indicarvi.

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